giovedì 11 giugno 2009

Il Teatro di Cura


Giorni fa il postino suonò al citofono, scesi in fretta le scale, firmai un foglio e dopo pochi istanti mi ritrovai questo libro tra le mie mani; la mia prima copertina pubblicata! Sono orgoglioso di me stesso, anche se sono consapevole di trovarmi sull primo gradino di una lunghissima ed infintissima scalinata ...

Un pò di publicità al Libro del ChimientiEditore: http://www.chimientieditore.it/Teatro.htm

"Il Teatro di cura non è una chiave per la pacificazione conformista e omologata ma una via stretta per fare i conti con ferite, contraddizioni, mancanze umane responsabilmente prese in carico, condivise e fatte fruttificare come patrimonio di solidarietà. I suoi protagonisti sono assediati e abitati dall'angoscia, dalla solitudine, dall'impotenza a comunicare e dalla difficoltà a esistere, eppure riescono a divertirsi, a giocare, ad attingere uno stato di pienezza sulla scena. Per questo le loro rappresentazioni non hanno a che fare con l'intrattenimento, con il mestiere, con il narcisismo dell'esibizione, bensì con la vita, la quale pretende da noi la serietà della leggerezza e la capacità di danzare sulla infelicità."


- il disegno è stato realizzato con china ed acquarelli su carta ruvida da 200g ; rappresenta l'uomo ancora rigido come uno scoglio, che teme il futuro, che non crede nelle proprie possibilità e che si lascia trasportare dalla negatività d'un mare agitato; ma una mano munita di una maschera sorridente, riesce in qualche modo a liberare l'uomo "senza volto" dall'angoscia assidua ( le piccole figure fluttuanti sul capo ) . Inoltre ho aggiunto una manetta spezzata attorno al polso.

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